Il Comune di Bologna fa parte della rete dei Comuni partner del progetto LgNetEA, l’iniziativa realizzata attraverso un modello innovativo di collaborazione tra il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno – capofila del progetto – e il sistema dei Comuni italiani rappresentato da ANCI, Cittalia, ANCIComunicare e da 16 Comuni di medie e grandi dimensioni in cui si registra una significativa presenza di migranti che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità. Le azioni di LGNetEA intervengono sulle vulnerabilità e fragilità che sono sempre più presenti all’interno dei territori, intercettando i bisogni e proponendo un modello innovativo per affrontare e governare le emergenze: una strategia ad ampio spettro per guidare i territori nel processo di integrazione, ciascuno declinandolo secondo le proprie necessità e adattandolo alle comunità su cui essa insiste.
In particolare, il Comune di Bologna ha realizzato interventi di inserimento abitativo temporaneo presso strutture alberghiere ed extra-alberghiere in favore di minori stranieri non accompagnati e nuclei familiari provenienti da altri paesi dell’Unione Europea che avevano lasciato il nostro paese prima di concludere il percorso d’accesso al sistema di protezione o di uscita dall’accoglienza in autonomia. L’accoglienza e la presa in carico ha interessato soggetti particolarmente fragili, anche dal punto di vista psicologico, che hanno richiesto un importante sforzo da parte degli operatori. I MSNA, in particolare, rappresentano, infatti, un profilo sociale molto esposto, a rischio di precarietà estrema e marginalità sociale, che, invece, grazie alle risorse FAMI del Progetto, sono state contrastate e prevenute in favore di un’accoglienza abitativa e di un inserimento tramite attività di mediazione e supporto sanitario, legale e psico-sociale.
“Il punto di forza del progetto è che ci ha consentito, non solo di assicurare l’accoglienza emergenziale e la risposta ai bisogni primari delle persone, ma anche di avviare dei percorsi di presa in carico qualificati dal punto di vista legale, sociale e sanitario – sottolinea Rita Paradisi, Responsabile del Servizio protezioni internazionali gestito dall’Azienda servizi alla persona (Asp) del Comune di Bologna – Il progetto, inoltre, che ci ha permesso di rafforzare il lavoro di rete sul territorio, sia con le istituzioni, in primis la questura, che con le organizzazioni del terzo settore coinvolte nell’accoglienza e nelle azioni di risposta ai bisogni delle persone”.
Il progetto LGNetEA rappresenta pertanto una importante occasione per il Comune, con l’obiettivo di definire e proporre per il futuro un modello innovativo per l’accoglienza in grado di valorizzare la centralità del welfare territoriale e della prossimità in stretta sinergia con i quadri di riferimento nazionali ed europei.