Il circolo virtuoso di Taranto: prendersi cura delle persone per prendersi cura della città
Son tre gli assi lungo i quali si sta delineando il Progetto LGNetEA nella Città di Taranto: aiuto nell’individuazione di un’abitazione; interventi socio-legali finalizzati alla ricerca di un’occupazione o alla crescita delle competenze professionali; realizzazione di progetti di impegno civico per favorire la creazione di legami con la comunità locale.
È proprio a partire da quest’ultima finalità che si è innestato il circolo virtuoso dei migranti coinvolti, i quali, ricevendo supporto e aiuto per superare le difficoltà economiche e abitative che si possono presentare dopo l’uscita dai centri di accoglienza, restituiscono alla comunità il senso di appartenenza e di inclusione ricambiando l’aiuto nei confronti dei cittadini tarantini più bisognosi.
Oltre a offrire un aiuto per ottenere un’autonomia abitativa e lavorativa, in caso di difficoltà i migranti sono supportati da un servizio di mediazione e facilitazione nel predisporre contratti di locazione o di lavoro, la redazione del proprio curriculum vitae, l’eventuale scelta di un corso di formazione o di un’attività lavorativa che si adatti a competenze già possedute o acquisite.
Sono tante le storie che i datori di lavoro o i locatari raccolgono e riportano al Comune e all’Associazione, racconti di trame e legami molto forti che innescano percorsi virtuosi di cittadinanza attiva da parte dei migranti. Molti di loro, infatti, spendono il proprio tempo libero accanto alla rete dei volontari esistente per la missione notturna per i senza fissa dimora, l’accoglienza nei centri di emergenza o, ancora, nella preparazione di pacchi viveri e nel loro trasporto e nella distribuzione di farmaci alle persone più bisognose del territorio.
Don Francesco Mitidieri, Presidente dell’Associazione “Noi e Voi” incaricata dal Comune di Taranto dell’attivazione di tutte le azioni di progetto, sottolinea sia l’aspetto positivo che emerge dal confronto con le esperienze degli altri comuni italiani sia l’importanza di accompagnare le persone meno tutelate, uscite del circuito dell’accoglienza, nell’inserimento abitativo e nell’autonomia lavorativa. Quindi, in un percorso di piena inclusione nella comunità tarantina.
Migliorare il benessere di tutta la comunità in quei territori dove è alta la presenza di cittadini stranieri che non hanno ancora raggiunto un sufficiente livello di integrazione é lo scopo per cui nasce il progetto “LGNetEA – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate”, co-finanziato dall’Unione Europea con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), che vede oltre a Taranto altri 17 Comuni italiani (Agrigento, Bologna, Bolzano, Caserta, Catania, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Torino, Trieste) e altre realtà quali ANCI Liguria, Azienda Servizi Sociali di Bolzano e Azienda Comunale per la Tutela Ambientale di Potenza, supportate da ANCI, Cittalia, ANCIcomunicare.
Così l’Assessore al welfare, Gabriella Ficocelli: “Abbiamo pensato ad un’unica associazione e siamo riusciti a realizzare un partenariato strategico con Noi e Voi per la definizione di quello che può essere considerato un modello operativo ed innovativo di welfare, in connessione con le diverse attività del territorio. Una cosa indispensabile per dar vita a dei processi di integrazione, favorendo la condivisione e la consapevolezza di tutti gli attori coinvolti, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno. L’obiettivo è prendersi cura delle persone, per prendersi cura della città e contrastare disagio sociale e degrado. Così miglioriamo il benessere dei cittadini di origine straniera che si trovano sul nostro territorio e che non hanno ancora raggiunto un livello sufficiente di integrazione e lo facciamo attraverso la presa in carico di queste persone. Abbiamo recuperato degli alloggi che abbiamo messo a disposizione dei migranti e abbiamo attuato dei percorsi che li aiutano in ambito sociale, legale e nell’inclusione lavorativa e poi cerchiamo di realizzare per loro dei progetti di impegno civico. Siamo grati all’associazione Noi e Voi che ha preso a cuore queste persone e speriamo si possa fare sempre di più».