Il progetto di studio CCD: curare e prendersi cura dell’altro e delle nostre città

Quando nel 2014 una felice intuizione dell’UCL in partnership con lo Steno Diabetes Center di Copenhagen e sostenuta dall’azienda danese Novo Nordisk, decise di affrontare un progetto di studio sul diabete urbano nel mondo, nessuno poteva immaginare quanto la sfida che le nostre città quotidianamente affrontano per la salute dei cittadini sarebbe diventata l’impegno sociale e politico principale per i nostri sindaci e municipalità.
Oggi alla luce del COVID, è apparso evidente quanto il bene comune per una comunità sia quel benessere primario che è la salute, e così, il progetto di studio Cities Changing Diabetes (CCD) ha riassunto in sè i caratteri dell’innovazione e della visionarietà, andando a individuare, sviluppare e sostenere quei determinanti capaci di rendere le nostre città realmente “polis”, con i loro spazi comuni, parchi, strade e servizi ma anche la cultura, la salute e le fragilità e le paure.
Anche in questo progetto internazionale il contributo dell’Italia è stato ed è formidabile: con l’autorevole guida dell’Health City Institute e le numerose partnership culturali, istituzionali ed operative con ANCI, Università, ISTAT, CENSIS ed innumerevoli ulteriori collaborazioni, dall’ingresso di Roma nel 2017 e l’anno successivo di Milano, ad oggi abbiamo ben 7 città metropolitane italiane inserite nel consorzio mondiale avendo aderito anche Bari, Bologna, Genova, Torino e Napoli, più una che è ben instradata Reggio Calabria. Soprattutto è la vivacità del movimento di opinione che sta rendendo questo progetto di studio altamente pervasivo, affascinante e coinvolgente, stimolando molte amministrazioni a prendersi cura del diabete urbano, ponendosi come CCD Avocates, per identificare e percorrere quegli stili di vita salutari per prevenire le malattie croniche metaboliche ma anche per rafforzare quei fondamenti di etica e rispetto delle regole di convivenza civile ed innescare un circolo di comportamenti virtuosi fatto di rispetto reciproco, di sostegno e solidarietà, che sono la fondamenta del bene comune.
Le fasi del progetto CCD prevedono una prima azione volta a mappare, ovvero evidenziare i dati del problema diabete nell’area urbana, cui fare seguire la fase della condivisione ampia e strutturata per giungere infine al piano d’azione, evidenziando quali opportunità la città può percorrere per migliorare la vita dei propri cittadini, affrontandone e saziandone la profonda esigenza di benessere fisico e sociale.
Su questa base il progetto CCD ha sviluppato un documento, la Urban Diabetes Declaration, che basandosi su 5 punti chiave, ha identificato la roadmap sulla quale sindaci ed amministrazioni coinvolte vogliono impegnarsi formalmente.
I cinque punti riguardano investire nella promozione di salute e benessere, impegnarsi per l’equità, inserire la salute in tutte le politiche, coinvolgere le comunità per garantire soluzioni salutari sostenibili, creare soluzioni attraverso partnership ampie e variegate.
La semplicità e condivisibilità di questi statements ha fatto sì che fossero la base per la Health Declaration consegnata al G20 quale impegno programmatico per la salute dei cittadini da parte di istituzioni e governi a valle della Giornata Nazionale della salute e benessere nelle città dello scorso 2 luglio.
Questo rinascimento culturale che vede nell’impegno per la salute a tutto tondo la base dell’attività di sindaci, amministrazioni e società civile tutta e che sta animando la branca denominata Urban Health in maniera irreversibile, è la buona notizia che vogliamo leggere e agire, voltando pagina dopo il dramma del virus.
Questo concetto di inizio della civiltà significa che oggi come all’inizio dell’evoluzione dell’uomo,ognuno di noi deve spendere più tempo a curare e prendersi cura dell’altro, perché questo significa che salute è civiltà.
Curare e prendersi cura dell’altro è stato in questi mesi il segnale che esiste una comunità, fatta da individui, ma non da individualismi e che ognuno di noi può contribuire con il proprio impegno al benessere di tutti.

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