LgNetEA: la Conferenza Stampa del Comune di Bolzano per illustrare gli interventi rivolti all’inclusione sociale e abitativa dei migranti

Bolzano è parte del progetto LGNetEA, l’iniziativa co-finanziata dal Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI) rivolto ai migranti che non hanno ancora raggiunto un sufficiente livello di autonomia. Grazie al progetto che coinvolge 18 città italiane vengono finanziati e realizzati tempestivi interventi per superare le situazioni di emergenza e attivare percorsi di inclusione sociale e abitativa dei migranti. L’obiettivo generale è quello di migliorare così il benessere di tutta la comunità in quei territori dove è più alta la presenza di cittadini di origine straniera che non hanno ancora raggiunto un sufficiente livello di integrazione. Il progetto è stato presentato il 21 settembre nel corso di una conferenza stampa dal Sindaco Renzo Caramaschi e dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bolzano Juri Andriollo.

“Prendersi cura delle persone, per prendersi cura della città”: questo è il mandato affidato al progetto LGNetE dal Ministero dell’Interno, attraverso un sostegno economico agli enti locali per il rapido inserimento abitativo di migranti in contesti di emergenza, attraverso la realizzazione di rifugi protetti e di co-abitazione solidale; sostegno alla locazione e all’autonomia abitativa; attivazione di azioni di sensibilizzazione per prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione abitativa. A Bolzano  co-beneficiari del progetto il Comune capoluogo e l’Azienda Servizi Sociali che a loro volta hanno incaricato RTI (River Equipe e Volontarius) quale ente attuatore. A disposizione un budget di circa 516.000 Euro.

Come ha spiegato l’Assessore alle Politiche Sociali Juri Andriollo, le azioni messe in campo hanno portato ad una mappatura delle soluzioni abitative emergenziali pubbliche e del privato sociale. Quindi sono stati effettuati i colloqui di selezione, valutazione ed inserimento dei beneficiari.  il tutto in collaborazione con ASSB (presente alla conferenza stampa la direttrice Liliana Di Fede). Sono quindi stati attivati percorsi personalizzati di inclusione abitativa e sociale attraverso la ricerca della casa e la gestione degli spazi; l’educazione all’autonomia con la ricerca del lavoro e la gestione familiare; l’orientamento ai servizi con corsi di lingua a tema; l’assegnazione di contributi di locazione (canone, utenze, buoni acquisto) e per la gestione familiare (asilo, doposcuola, ecc.). Quindi la realizzazione di interventi di adeguamento e rifunzionalizzazione di alcuni spazi per la creazione di rifugi protetti e di coabitazione solidale per situazioni d’emergenza.

Tali attività hanno portato al coinvolgimento complessivo di 120 migranti inseriti nei percorsi di inclusione abitativa. Sono state altrettante le mensilità erogate come contributo alla locazione. Ad oggi sono stati attivati 52 posti letto (32 dei quali riferiti a 8 nuclei con 17 minori), mentre uno spazio è stato rifunzionalizzato. Tre ad oggi i beneficiari inclusi in percorsi di educazione finanziaria.

I responsabili del progetto, dal suo avvio nel novembre scorso ad oggi, hanno incontrato 162 persone. Come detto prima, 120 quelle inserite inserite nel progetto (65% adulti e 35% minori – 24 famiglie e 35 persone singole); 21 le persone inserite nel mondo del lavoro; 14 i percorsi di ricerca casa attivati. Delle 120 mensilità di contributi erogati, 52 per aiuti al canone, 20 utenze e 48 buoni acquisto. Infine 30 mensilità di asilo/doposcuola coperte in favore di 12 minori.

Come hanno spiegato Carlo Alberto Librera, Direttore della Ripartizione Servizi alla Comunità e Davide Monti di Volontarius, ora si proseguirà con le attività di selezione, inserimento e accompagnamento dell’utenza nei percorsi di autonomia abitativa ed emancipazione. Ed ancora con l’organizzazione di percorsi formativi personalizzati su specifiche tematiche quali la ricerca e la gestione della casa, la ricerca del lavoro, l’educazione finanziaria, la preparazione agli esami di certificazione professionale, l’educazione civica e la legalità. Previsto anche l’adeguamento e la rifunzionalizzazione di altri spazi di coabitazione solidale nonchè l’organizzazione di un laboratorio di fotografia d’azione sociale e della mostra/installazione finale per sensibilizzare la comunità sul tema “abitare”.

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