PEOPLE, PLANET, PROSPERITY: RIMETTERE LA PERSONA AL CENTRO CON CITIES CHANGING DIABETES

People, Planet, Prosperity: questo il trinomio che riassume la grande sfida che la comunità internazionale si impegna a vincere oggi. Prendersi cura del pianeta, prendersi cura delle persone, assicurando una forte ripresa economica che sia al contempo inclusiva e sostenibile. L’unico modo per vincere questa sfida, è rimettere la persona al centro delle azioni politiche, multilaterali e nazionali, partendo anche dalle aree urbane.

Oggi, il 65% delle persone con diabete vive nelle aree urbane e questa percentuale supererà il 70% nel 2040. Fattori sociali e culturali si ripercuotono immancabilmente sulla salute degli abitanti con conseguenze devastanti in termini di incrementi della prevalenza delle patologie croniche non trasmissibili, tra cui Obesità e Diabete di tipo 2. Questi fenomeni sono stati definiti: Urban Obesity ed Urban Diabetes.

Cities Changing Diabetes è un programma globale nato per rispondere al drammatico incremento del diabete negli ambienti urbani che oggi ospitano due terzi delle persone affette da questa patologia.

Il programma si prefigge di modificare il trend ascendente del diabete urbano e si traduce nell’ambizioso obiettivo secondo cui, entro il 2045, non più di 1 persona su 10 nel mondo debba convivere con il diabete.

Un’alleanza di più di 100 soggetti – tra cui leader di città e personalità governative, mondo accademico, associazioni di pazienti, aziende sanitarie, associazioni di cittadinanza e grandi imprese – collabora secondo un approccio interdisciplinare e attraverso nuove forme di partnership pubblico-privato per disegnare la mappa del diabete nelle città (mapping), per condividere soluzioni (sharing) e per promuovere azioni tese a modificare il trend ascendente del diabete urbano (acting). L’obiettivo del programma è quello di creare un movimento unitario in grado di stimolare, a livello internazionale e nazionale, i decisori politici a considerare il tema dell’Urban Diabetes prioritario.

Il programma è stato lanciato nel 2014 in Danimarca da tre partner globali: University College of London, Steno Diabetes Center of Copenhagen e Novo Nordisk.

Oggi ben 37 città sono parte attiva del programma, rappresentando oltre 100 milioni di cittadini, tra cui: Pechino, Beirut, Buenos Aires, Copenhagen, Houston, Johannesburg, Madrid, Città del Messico, Shanghai, Manchester. In Italia, Roma, Milano, Bari, Genova, Bologna, Torino e Napoli si sono aggiunte nell’elenco ufficiale delle città simbolo.

Il progetto in Italia è coordinato dall’Health City Institute in collaborazione con il Ministero della Salute, l’ANCI, l’ISTAT, il network C14+, la Fondazione CENSIS e CORESEARCH e con le principali Società Scientifiche operanti nel campo del diabete.

L’Health City Institute è un Think Tank indipendente, apartitico e no profit, nato come risposta civica all’urgente necessità di studiare i determinanti della salute nelle città. È costituito da un gruppo di professionisti, distintisi nel proprio campo di appartenenza, che lavorano per elaborare proposte attuali, fattive e d’impatto e per individuare le priorità sulle quali agire in tema di salute nelle città.

L’ Health City Institute, in collaborazione con Ministero della Salute e ANCI, ha promosso la realizzazione del Manifesto della Salute nelle Città: bene comune, documento che delinea le azioni da intraprendere nelle Città per studiare i determinati della salute nelle Città e migliorare la qualità di vita dei cittadini e che ha ispirato la Urban Diabetes Declaration, il Documento-Manifesto del progetto Cities Changing Diabetes che si articola su 5 punti fondamentali.

L’investimento nella promozione della salute e del benessere è il primo pillar e le città esprimono un grande potenziale nel diventare ambienti promotori di salute. Tale obiettivo richiede un cambio di visione che consideri la prevenzione del diabete, e delle sue complicanze, come un investimento a lungo termine piuttosto che un costo a breve termine. Di conseguenza, è necessario attivare come prioritarie politiche e azioni per la promozione della salute al fine di migliorare il livello di salute e di benessere per tutti.

Il secondo articolo sottolinea l’impegno nell’affrontare i determinanti sociali e culturali del diabete e combattere per una salute equa. I determinanti sociali e culturali sono cause alla radice della definizione delle opportunità di stili di vita sani per i cittadini. Combattere per una saluta equa è essenziale per garantire opportunità di salute per tutti.

L’integrazione della salute in tutte le politiche è alla base del terzo articolo. La salute è legata alle agende delle altre politiche pubbliche, incluse quelle sociali, occupazionali, abitative e ambientali. Al fine di migliorare la salute e il benessere dei cittadini, la salute deve essere integrata nei processi decisionali in maniera trasversale rispetto a tutti gli ambiti e deve essere guidata da obiettivi comuni a tutte le politiche. Ne consegue la necessità di coordinare l’azione in maniera trasversale e multidisciplinare al fine di integrare la salute in tutte le politiche.

Il quarto pillar verte sul coinvolgimento e l’impegno delle comunità per assicurare soluzioni per la salute sostenibili. Il livello di salute è determinato in massima parte al di fuori il settore della cura sanitaria, in particolare all’interno delle comunità dove le persone conducono la propria vita quotidiana. Le azioni per la salute dovrebbero spingersi oltre il livello individuale per includere lo scenario di comunità dove norme sociali possano dare forma a comportamenti virtuosi. È necessario quindi coinvolgere e impegnare attivamente le comunità al fine di rafforzare la coesione sociale e di guidare azioni per la promozione della salute sostenibili. L’ultimo punto si focalizza sulla creazione di soluzioni in partenariato con altri settori in modo trasversale.

La salute è una responsabilità condivisa. Creare soluzioni sostenibili richiede che tutti i componenti della società siano consapevoli dell’impatto sulla salute delle loro azioni. Accordare le competenze e condividere le risorse e le reti sono prerequisiti per dare vita a soluzioni innovative, efficaci e sostenibili. Dal momento che nessuno da solo può vincere questa sfida, si rende necessario lavorare insieme nel condividere la responsabilità di creare soluzioni.

L’Italia recita un ruolo chiave a livello internazionale nel progetto Cities Changing Diabetes: su 37 città nel mondo, 7 italiane sono Global Partner CCD – Roma, Milano, Bari, Genova, Bologna, Torino e Napoli – alle quali si aggiunge Reggio Calabria, quale Advocate City CCD.

Tutti i sindaci delle città Partner CCD hanno siglato l’Urban Diabetes Declaration, documento fondamentale per essere pieni protagonisti del programma mondiale Cities Changing Diabetes. La Dichiarazione che aiuta ad impostare una chiara direzione per un partenariato locale definendo le priorità per future collaborazioni tra le città, è uno strumento di coinvolgimento attivo con i Sindaci delle Città coinvolte e con importanti network internazionali come il C40 e EAT per coinvolgere e mobilitare partner e per aprire le porte al dialogo con nuovi e potenziali partner.

Le evidenze raccolte e i documenti prodotti, Atlas, Action Plan, permettono oggi di guardare con curiosità e fiducia a come l’azione dei sindaci e delle loro amministrazioni sapranno rispondere alla domanda di salute della cittadinanza.

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