LGNET2: per il comune di Firenze fondamentali sinergia tra gli operatori e integrazione sociosanitaria nei servizi

Firenze è parte della rete dei 16 Comuni che, da nord a sud, stanno realizzando sul territorio le azioni del progetto LgNet2, l’iniziativa europea finanziata con le risorse del Fondo FAMI 2014-2020 e coordinata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione in collaborazione con Anci e Cittalia. Obiettivo: intercettare i migranti che non hanno ancora raggiunto una piena integrazione e favorirne l’inclusione accompagnandoli verso l’autonomia. Leggi l’intervista a Sara Funaro, assessora all’educazione, welfare e immigrazione della città di Firenze.

È difficile intercettare il disagio di queste persone?
Intercettare i disagi presuppone un’attività intensa di monitoraggio degli spazi fisici e simbolici che i cittadini vivono e costruiscono e quindi senza dubbio, richiede sia una metodologia che risorse organizzative specifiche.
Quello che emerge è che gli stranieri sono esposti a condizioni di povertà e fragilità molto elevate con la conseguenza di alimentare ulteriormente gli strati più vulnerabili della società. Sono cittadini che hanno difficoltà di accesso alle risorse (servizi, lavoro) e che non riescono a partecipare alla vita della comunità con tutto il loro potenziale. In questo contesto, i Servizi Sociali si configurano come un osservatore privilegiato della popolazione straniera, che rappresenta una buona parte dell’utenza complessiva del Servizio Sociale Professionale. Si tratta di un elemento cruciale che negli ultimi anni ha contribuito ad avviare una riflessione interna e una riorganizzazione dei servizi, favorendo lo sviluppo di progettualità aggiuntive e sperimentali per soddisfare bisogni sempre più complessi.

Quali miglioramenti in termini di inclusione potete riscontrare sui migranti raggiunti dal vostro supporto?
Sicuramente gli interventi finalizzati ad azioni modulari e declinabili sulla base della fragilità dei singoli e dei nuclei familiari, la quale è spesso connessa a un disagio multi-fattoriale e all’emersione di bisogni complessi, hanno dato una risposta alle necessità specifiche dei soggetti presi in carico principalmente per quello che riguarda l’accesso ai servizi e l’individuazione di soluzioni di housing temporanee di diverso grado e molteplici tipologie.

Qual è l’importanza di fare parte di questa rete di sedici Comuni e di un progetto, come questo, che nasce da un coordinamento centrale? (sinergia Ministero Interno – Anci – Comune)
La sinergia esistente tra diversi livelli istituzionali garantisce senza dubbio una lettura più coerente delle dinamiche sociali in atto ed una condivisione delle buone pratiche che si sviluppano in risposta alle stesse, in modo da assicurare nel miglior modo possibile l’adeguatezza dell’azione pubblica. L’attuale situazione necessita di un confronto costante tra le diverse realtà territoriali al fine di poter condividere prassi operative e know how necessari al perfezionamento degli interventi centrati sulle persone.

Quali sono i prossimi passi in tema di inclusione dei migranti che vi proponete? State sviluppando nuove progettualità?
Il nostro impegno si concentra sull’attivazione e consolidamento di sportelli itineranti di presa in carico dei cittadini e di invio ai servizi della rete di riferimento al fine, laddove necessario, di favorire una presa in carico integrata, consapevole ed efficace. Un aspetto importante è l’attenzione rivolta alla reale integrazione sociosanitaria nei servizi e il coinvolgimento delle ‘comunità’ straniere nella loro costruzione e nell’informazione sugli stessi.
Inoltre, per promuovere una partecipazione attiva alla vita della città, si prefigura la realizzazione di eventi periodici aperti alla cittadinanza per la promozione e l’informazione, atti a creare una comunicazione bidirezionale, sia per rendere note le possibilità offerte dai servizi, sia per verificare, con metodologie consolidate e partecipate, il fabbisogno, lo stato dei luoghi e delle relazioni.

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